BONUS MOBILI 2014 - eliminato il vincolo di spesa
Il Governo Renzi, con il nuovo Pacchetto Casa, ha chiarito che il Bonus Mobili può essere concesso anche se il prezzo pagato per l’acquisto degli arredi e degli elettrodomestici è superiore quello sostenuto per la ristrutturazione dell'immobile.
Il Bonus Mobili
Il Bonus Mobili è una detrazione Irpef pari al 50% sull’acquisto di mobili ed elettrodomestici di classe energetica non inferiore alla A+ (A per i forni) abbinato ad interventi di ristrutturazione dell’immobile. L'importo massimo di spesa a cui applicare il Bonus è pari a 10 mila euro ed i rimborsi avvengono in dieci anni.
Quali beni usufruiscono del bonus
Il Bonus Mobili, come spiegato nella circolare 29/E/2013, può essere applicato a letti, armadi, cassettiere, librerie, scrivanie, tavoli, sedie, comodini, divani, poltrone, credenze, materassi e apparecchi di illuminazione.
Le successive linee guida del Fisco, hanno chiarito che sono esclusi dall'agevolazione porte, finestre, pavimentazioni (ad esempio il parquet), tende e tendaggi e altri complementi di arredo.
Possono invece essere conteggiate, come spese detraibili, le spese per il trasporto e il montaggio dei beni acquistati.
La definizione di elettrodomestico comprende: frigoriferi, congelatori, lavatrici, asciugatrici, lavastoviglie, apparecchi di cottura, stufe elettriche, piastre riscaldanti elettriche, forni a microonde, apparecchi elettrici di riscaldamento, radiatori, elettrici, ventilatori elettrici, apparecchi per il condizionamento.
Quando si può chiedere l’agevolazione
Il Bonus Mobili può essere richiesto in abbinamento ai seguenti interventi:
- manutenzione ordinaria, ma solo se effettuata sulle parti comuni di un edificio residenziale (in questo caso viene agevolato unicamente l’acquisto di arredi per le parti comuni, come guardiole, appartamento del portiere, sala adibita a riunioni condominiali, lavatoi),
- manutenzione straordinaria sulle parti comuni di edificio residenziale e su singole unità immobiliari residenziali,
- restauro e di risanamento conservativo sulle parti comuni e sulle singole unità immobiliari,
- ristrutturazione edilizia sulle parti comuni e sulle singole unità immobiliari,
- interventi per il ripristino dopo eventi calamitosi anche se non rientranti nelle categorie precedenti, ma a patto che sia stato dichiarato lo stato di emergenza,
- restauro, risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia riguardanti interi fabbricati, eseguiti da imprese di costruzione o ristrutturazione immobiliare e da cooperative edilizie, che provvedano entro sei mesi dal termine dei lavori alla successiva alienazione o assegnazione dell’immobile.
Quanto dura
Il Bonus può essere richiesto da tutti coloro che hanno avviato una ristrutturazione dal 26 giugno 2012, data di entrata in vigore del D.L. 83/2012, che ha modificato dal 36% al 50% il bonus sulle ristrutturazioni, poi esteso ai mobili. La scadenza dell'incentivo è fissata per il 31 Dicembre 2014. E' inoltre richiesto che la data di acquisto dei mobili sia successiva a quella di inizio lavori di ristrutturazione.
Come si paga
L’Agenzia delle Entrate ha chiarito, con la circolare 29/E/2013, che, oltre al bonifico bancario o postale, possono essere utilizzati per il pagamento i bancomat e le carte di credito. Nei bonifici va indicata la stessa causale attualmente utilizzata per i bonifici relativi ai lavori di ristrutturazione edilizia, oltre al codice fiscale di chi esegue il pagamento e la Partita IVA del soggetto destinatario della somma.